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Il contenimento dei cinghiali al primo punto dell´agenda delle attività del Parco di Porto Conte

cinghiali-davanti-alla-gabbiaDurerà tre anni e sarà operativo tutto l´anno il piano di contenimento della popolazione del cinghiale nell´area del Parco di Porto Conte. E si interverrà non solo nell´area protetta, ma in tutta la zona contigua. Saranno operative 15 gabbie di cattura e una cinquantina di coadiutori per gli abbattimenti selettivi.

Il problema del contenimento della popolazione del cinghiale è al primo punto dell´agenda delle attività del Parco regionale di Porto Conte, come peraltro lo è sempre stato in questi ultimi cinque anni. Ne è la dimostrazione il fatto che dal 2008 al 2013 sono stati catturati e abbattuti oltre un migliaio di esemplari. Purtroppo nuove norme di carattere sanitario hanno bloccato per parte dell´annualità 2013 e quasi tutto il 2014 le operazioni di prelievo, che però hanno ripreso in maniera più decisa e determinata nel dicembre scorso e proseguiranno per i prossimi tre anni senza interruzioni. Con l´approvazione del nuovo piano di controllo infatti, nessun mese dell´anno verrà escluso dal prelievo che avverrà come di consueto con due modalità: cattura con gabbie nelle zone più sensibili e nei pressi dei centri abitati e abbattimenti con arma da fuoco in diverse macro aree distribuite internamente ed esternamente all´area parco. Un azione sinergica e continua che prevede il coinvolgimento non solo del personale dell´Ente Parco, ma soprattutto del Corpo Forestale e di Vigilanza ambientale, l´Ente Foreste della Sardegna, la Provincia di Sassari, i servizi veterinari Asl 1, Università di Sassari, Istituto Zooprofilattico, e naturalmente lo straordinario apporto dei 50 coadiutori della fauna selvatica già formati e qualificati dall´Ente Parco qualche anno fa. Resta inteso che i cinghiali, data la conformazione geografica dell´area parco, non potranno essere eliminati del tutto e del resto una eventualità del genere non sarebbe peraltro neanche ecologicamente possibile. Tuttavia vale la pena ricordare che il Parco di Porto Conte a livello regionale è la prima realtà protetta e in assoluto la prima a sperimentare azioni diversificate di gestione della problematica. I risultati è chiaro non possono essere quelli che si aspettano gli agricoltori e i residenti, ma è certo che con il nuovo piano ci sarà un nuovo e sensibile calo del disagio. Lo dimostrano peraltro i dati scientifici che dimostrano a onore della verità una diminuzione della popolazione del cinghiale. Tuttavia questo non arresta l´impegno del Parco che può contare come detto della collaborazione di 50 cacciatori qualificati che si impegnano non solo nell´attività venatoria più stretta, ma anche nella gestione delle gabbie di cattura. E i risultati dell´attività, tenuto conto del ciclo biologico dell´animale inizieranno ad apprezzarsi a partire dal mese prossimo. Quello che il Parco chiede è la collaborazione degli agricoltori e titolari dei terreni appoderati affinchè acconsentano all´installazione delle gabbie di cattura. Un modo per fronteggiare dall´interno dei poderi il problema. Fino ad oggi i risultati sono stati modesti, ma incoraggianti. Esiste un apposita modulistica sul sito del Parco per poter richiedere l´installazione della gabbia nel proprio terreno dopodichè tecnici del Parco e coadiutori si occuperanno delle catture. Il piano di contenimento della popolazione del cinghiale nell´area del Parco di Porto Conte è un vero punto di riferimento per l´Assessorato regionale alla difesa dell´Ambiente e gode di tutte le approvazioni tecniche e normative degli organi istituzionali preposti. Quello che si chiede alla popolazione è solo di avere fiducia, pazienza e fornire collaborazione per la buona riuscita delle attività.

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