Skip to the content

Alla ricerca del falco pescatore

Alghero. Anche una sorta di gemellaggio scientifico con la Corsica e i suoi ornitologi
Un progetto sardo-corso per far tornare sulle falesie di Porto Conte, il bellissimo falco pescatore di cui si son perse le tracce da circa quarant´anni.
Al lavoro un team di esperti ornitologi.

Nidi artificiali e sagome posizionate nei punti strategici per convincere il falco pescatore a tornare sulle falesie di Punta Cristallo. Alcuni rocciatori provenienti dalla Corsica sono già al lavoro con le fascine di legno per tentare di costruire una casa adatta a questa specie protetta dalla convenzione di Berna e da una direttiva comunitaria. Gli scalatori raggiungono con delle barche la costa a strapiombo sul mare, poi scalano la parete fino al punto in cui ritengono possa essere collocato il nido.

IL PROGETTO. A poca distanza sistemano anche la silhouette di un falco pescatore. Per il resto c´è solo da incrociare le dita. È dagli anni Settanta che questo uccello non nidifica nell´area del parco. Ora, con dei semplici trucchi, si sta tentando di creare i presupposti per la sua riapparizione. Il progetto è ambizioso e ha già dato ottimi risultati in Corsica e Toscana. Sono proprio dei tecnici esperti francesi a collaborare con il parco di Porto Conte, insieme alla lega italiana protezione uccelli.
ULTIMI AVVISTAMENTI. La specie, qui nel Nord Sardegna, si è estinta da decenni. Pur non esistendo dati precisi sulla sua diffusione nell´isola, si può comunque affermare che in passato il falco pescatore nidificava in numerose località della costa sarda. Le ultime riproduzioni pare siano avvenute più di quarant´anni fa.Vive in prossimità dell´acqua e frequenta paludi, stagni, fiumi e coste marine, perché si nutre prevalentemente di pesci. «D´inverno abbandona il centro Europa per spingersi verso il Mediterraneo - spiega l´ornitologo Toni Torre coordinatore del progetto - seguendo la fascia costiera occidentale, ricca di stagni».
ZONE UMIDE. Abile cacciatore, osserva in volo la sua preda per poi tuffarsi in acqua con i tre quarti del corpo. «È un bellissimo uccello da preda tipico delle zone umide - fanno sapere - apertura alare di 147-170 centimetri e un peso di uno o anche due chilogrammi. Mostra un netto contrasto tra le parti superiori bruno-scure con riflessi bluastri e quelle inferiori candide con delle piccole macchie carpali leggermente scure sulle ali».
LA REGIONE. Il parco ha ottenuto un finanziamento regionale nell´ambito del piano di gestione dell´area Sic proprio per il monitoraggio della specie e per lo studio di interventi volti a favorire le condizioni ecologiche per il ritorno alla nidificazione del falco. Il progetto sarà illustrato questo pomeriggio alle 15,30 nella sede di Casa Gioiosa a Tramariglio.
ESPERTI CORSI. Interverranno i tecnici del parco regionale della Corsica, gli stessi che hanno già promosso il programma di ripopolamento in Toscana. «In quel caso però erano stati utilizzati dei pulcini di falco - precisa Torre - tenuti nella zona dove si sarebbero poi involati e dove solitamente questa specie torna a riprodursi». Il risultato? «Quest´anno - svela l´esperto - per la prima volta si stanno riproducendo». Il programma algherese è più semplice. Non si ricorre ai pulcini, ma dei nidi e delle sagome che, si spera, possano essere avvistati durante i flussi migratori. «L´obiettivo è creare una popolazione sardo-corsa di falchi pescatori», precisa Torre. Diffuso in Germania, Scandinavia, Polonia e Russia, il falco pescatore in Sardegna è presente come svernante o durante i passi primaverili e autunnali. «Proprio ieri ne abbiamo avvistato uno - assicura l´ornitologo - si dirigeva verso il Calich».

(Caterina Fiori)

TICKET

Sei interessato?

Se desideri acquistare un prodotto, prenotare un’escursione o ricevere maggiori informazioni sul Parco e i suoi servizi, non esitare a contattarci.

Il nostro staff è a tua disposizione!